Cgil, Uil, Fials-Cisal e Sadirs presenteranno alla Corte dei Conti ed in Procura la documentazione relativa ai mancati incassi al Vittorio Emanuele per i biglietti omaggio distribuiti nelle stagioni dal 2008 al 2013. Il mancato introito per gli omaggi in 5 anni ha superato i 500 mila euro. Con casi paradossali. Ecco quali.
Se per qualcuno vale il detto “con la cultura non si mangia” al Vittorio Emanuele si è andati oltre, e si può dire che “la cultura non si paga”, perché è omaggio.
Per tre mesi di fila Pippo Di Guardo (Slc-Cgil), Antonio Di Guardo (Uilcom-Uil), Carmelo Tavilla (Fials-Cisal), Osvaldo Smiroldo (S.A.Di.R.S.) hanno spulciato oltre 1.200 borderò relativi agli spettacoli, di prosa e musica, andati in scena al Vittorio Emanuele dal 2008 al 2013. Un lavoro certosino per capire quali sono stati i meccanismi che hanno comportato un mancato introito dovuto ad una quantità di biglietti omaggio elargiti in quantità stupefacente, durante il periodo di gestione che ha visto presidente Luciano Ordile ( vicino all’ Udc) e sovrintendente Paolo Magaudda (vicino al Pdl) e il relativo Cda.
Basterebbero le nude cifre per comprendere un’anomalia che adesso le quattro sigle sindacali Cgil-Uil-Fials Cisal- Sadirs, tramite l’avvocato Santino Intersimone, trasmetteranno alla Corte dei Conti e alla Procura per verificare eventuali ipotesi di danno erariale o altro (vedi il documento in allegato).
Dalla stagione 2008/2009 fino a quella del 2013 i mancati introiti per i biglietti omaggio hanno superato i 500.000 euro, con percentuali relativi al mancato incasso che variano dal 40% fino al 112%.
Paradossale, per fare solo un esempio, quanto emerge dallo sbigliettamento della stagione 2011 quando uno spettatore su due è entrato gratis. E non è entrato gratis perché si è catapultato dal cielo, ma perché il presidente ed il sovrintendente, che gestivano appunto i biglietti omaggio, hanno generosamente fatto uso (insieme al Cda dell’epoca) di questa facoltà. Le cifre possono variare per difetto, perché ad esempio non risultano gli abbonamenti omaggio, che non possono essere individuati attraverso i borderò dei singoli spettacoli.
Nel documento elaborato da Pippo Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla e Osvaldo Smiroldo, in modo da sintetizzare le diverse voci, e che è in allegato, si evince chiaramente come, di stagione in stagione, il numero dei biglietti omaggio, sia per la prosa che per la musica fosse nei fatti sproporzionato, pur volendo ammettere che siamo una città piena di “autorità” e personaggi autorevoli che necessitano di posto gratuito in prima fila. Già, perché la seconda caratteristica dei dati raccolti è che i biglietti omaggio non sono in “piccionaia”, ma ovviamente, in platea, quindi i più costosi con un mancato incasso più elevato.
Nel 2008/2009, per fare un esempio gli abbonamenti venduti sono stati 3.420 (con un incasso di oltre 500 mila euro), i biglietti emessi 14.917 per un importo di 239.959 euro. Se però andiamo a leggere quanti sono stati i biglietti realmente venduti vediamo che sono stati 11.294 mentre quelli omaggio 3.623 con un mancato incasso di 94.149,75 euro ed una percentuale di mancato incasso del 39,24%. Con quasi 100 mila euro un Ente in difficoltà economica potrebbe coprire molte spese, ma erano gli anni delle vacche se non grasse almeno in salute. Quello stesso anno, per la stagione di musica, i biglietti omaggio, su 5.834 biglietti emessi furono 1.483 pari al 47,05% (e 38.775 euro di mancato incasso). Insomma, per la musica, su due spettatori uno era un’autorità o qualcosa di simile….
Ma il paradosso si è toccato nella stagione 2009/2010 quando su 7.803biglietti emessi, ne sono risultati venduti 5.272 (per un incasso di 72.085 euro) e 2.531 biglietti omaggio, ma poiché si trattava appunto dei “posti migliori” il mancato incasso ha persino superato l’importo incassato, raggiungendo gli 81.102 euro ed una percentuale di mancato incasso pari al 112,51%. Quello stesso anche gli appassionati di musica gratis sono stati in crescita e su 7.144 biglietti emessi 4.893 sono stati pagati e 2.251 no, con una percentuale di mancato incasso del 65,54% ed una cifra di quasi 65 mila euro di mancato guadagno. Nel 2010/2011 per la musica si è fatto di meglio, perché la percentuale di mancato incasso ha superato l’85%(ed i 93 mila euro….). Ma anche per la prosa, nel 2010/2011 non si è scherzato, perché su 16.622 biglietti emessi l’incasso per i venduti è stato di 174.757 e il mancato incasso 102.668, praticamente le due voci hanno quasi finito per l’equivalere, uno spettatore su due era “in omaggio”. Le cifre diminuiscono notevolmente,ma non le proporzioni,nel 2013 e non perché improvvisamente i vertici dell’Ente abbiano smesso di elargire omaggi ma perché, per le vicende note, gli spettacoli sono stati ridotti all’osso, soprattutto per la stagione di musica. La percentuale degli omaggiati è rimasta comunque alta, con un mancato incasso del 60,51per la prosa e del 39,21% per la musica.
“Il nostro documento-spiega Pippo Di Guardo- vuole essere da un lato un’indicazione per il nuovo Cda, affinchè non vengano ripetuti gli errori del passato, dall’altro un modo per interrogarci sul come venivano utilizzati risorse pubbliche. Un Ente come il Vittorio Emanuele non può permettersi mancati incassi di quel genere. E sono cifre per difetto, evidenziate dai borderò, quindi dalle carte ufficiali. Saranno la Corte dei Conti e la Procura eventualmente a verificare l’esistenza di reati o meno. Noi ci limitiamo a fare osservazioni sull’opportunità di una simile politica gestionale che non ha portato certo a fare gli interessi dell’Ente o dei cittadini”.
Sarebbe interessante andare a vedere davvero chi fossero i destinatari di un fiume di biglietti omaggio e capire come, di mano in mano, venissero utilizzati, ad esempio, durante alcuni periodi pre-elettorali. Se oggi le casse del Vittorio Emanuele sono esangui è stato anche per queste “sviste” e per queste generosità che non sono andate certo nella direzione dei meno abbienti sia pure affamati di cultura.
Da sottolineare poi che l’Ente è in agonia anche perché i contributi regionali di anno in anno sono stati tagliati. Se contemporaneamente ai tagli della Regione aggiungi una politica di biglietti omaggio da Paperon de Paperoni poi non ti stupire se il sipario è rimasto abbassato per tanto tempo e lo è ancora.
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