A maggio, a ben nove anni di distanza dall'ultimo rinnovo, è stato sottoscritto il CCNL 2016-2018 comparto funzioni locali, che ha modificato gli istituti giuridici ed economici del settore.
La prima novità è nella durata, non più quadriennale per la parte normativa e biennale per la parte economica, ma bensì triennale per entrambe le parti.
Le modifiche hanno interessato i diversi ambiti di regolazione contrattuale e principalmente -
Le relazioni sindacali - il sistema viene articolato esclusivamente su due modelli, partecipazione, (informazione/confronto/organismi paritetici solo per i comuni con più di 300 abitanti), e contrattazione integrativa
Posizioni Organizzative - la revisione dell'area ha determinato la istituzione di una sola area organizzativa - la definizione della durata massima dell'incarico - la previsione di una unica fascia di retribuzione di posizione da quantificare seconodo parametri predeterminati - destinazione alla retribuzione di risultato di non meno del 15% delle risorse assegnate alle posizioni organizzative - finanziamento delle risorse a carico dei bilanci degli Enti - utilizzo delle gestioni associate e degli incarichi ad interim
Modifiche per i fondi di finanziamento del salario accessorio - individuazione anno per anno delle risorse che le amministrazioni possono destinare al fondo
Performance individuale e performance organizzativa - introduzione del "super premio individuale" da aggiungersi al sistema di premialità in performance
Flessibilità e orario multiperiodale - art. 25 Ccnl - novità assoluta la previsione per i periodi di minore carico di lavoro sia della riduzione dell'orario giornaliero, sia della riduzione delle giornate di lavoro
Sezione speciale per la Polizia Municipale - previsti nuovi compensi indennitari
Unione dei Comuni - semplificazione per i comuni associati in unioni per l'individuazione ed incentivazione delle responsabilità degli uffici - possibilità di assumere l'iniziativa per la contrattazione integrativa di livello territoriale
Le scelte legislative effettuate con la Riforma Madia in materia di pubblico impiego (DLgs 75/2017) e dalla c.d. "direttiva madre", ovvero le Linee guida emanate dal Dipartimento della funzione pubblica, sulle quali di fatto si fonda il rinnovo contrattuale, passano ora al banco di prova dell'applicazione pratica che sola potrà confermare l'ottenuta semplificazione e razionalizzazione delle risorse..